08 Mag 2024 - 03:22  
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Psicosi CAP-10

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Noialtri, con i nostri aeroplanini, abbiamo spesso la tendenza a considerarci come se vivessimo e volassimo in un mondo differente da quello dei "grandi" o dei militari (i quali pure spendono ingenti somme per addestrare e manutenere bene il loro materiale tecnico ed umano).

E' tuttavia un errore pensare così, poichè un ala di CAP-10 che si separa dal velivolo od un motore di DC-10 che esplode tranciando tutti e tre i circuiti idraulici, rendendo dunque il velivolo incontrollabile, sono la stessa cosa: l'unica differenza è il numero delle vittime, ma io riesco facilmente ad immaginare che l'orrore provato dai piloti nei due cockpits, negli ultimi secondi che precedevano lo schianto e la fine, era estremamente simile.

Personalmente, io non sono tentato da una fine di questo genere e niente può convincermi a prendere certi rischi ciecamente: è chiaro infatti che decollare comporta come corollario il rischio di terminare il volo rompendosi il muso, ma penso che tutti i piloti attribuiscano lucidamente seppure implicitamente questo ad un rischio accidentale, mettendo in opera tutte le precauzioni necessarie a rendere l'eventualità la più tenue possibile.

Si può quindi porre la questione in questi termini: andreste in volo con un velivolo del quale non è possibile definire lo stato di conservazione ed efficienza? Questa è evidentemente una domanda grave, carica di molteplici ripercussioni.

Mi è venuta alla mente nel modo seguente, assai semplice: si dà il caso che io avessi preso la decisione, a fine maggio, di riprendere l'attività acrobatica, ovviamente a Chateau-Thierry: questo per molte ragioni, fra le quali il fatto che il materiale a disposizione (CAP-10 e CAP-20L) era più che lindo, addirittura immacolato, tanto da sembrare nuovo. Inoltre, la mia conoscenza delle Officine Mudry e della gente che vi lavora rafforzava questo sentimento di sicurezza riguardo ai velivoli.

Seconda ragione era la personalità degli istruttori (Hasler ed Heu), entrambi piloti di linea dell'ultima generazione, dunque formati dalla più tenera età a quell'ossessione per la sicurezza e, allo stesso tempo, dotati di una grinta di acrobati inattaccabile: in breve, un eccellente miscela di ragione e passione, di gente capace di picchiar duro senza però "tirare" troppo.


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